🎧Ascolta Michele:
E quanta gente più là sù s’intende,
più v’è da bene amare, e più vi s’ama,
e come specchio l’uno a l’altro rende.
Papà non mi voleva.
Ha chiesto a mamma di abortire dopo averla piantata, non ne voleva sapere di avere un figlio con un’altra donna, soprattutto dopo che sua moglie si era gravemente ammalata.
Papà non voleva nemmeno che io venissi al mondo.
Mamma invece mi ha tenuto. E quella mazzetta di lire è la prova del suo amore. Amos mi ha accettato ancora prima che vedessi la luce. Ora capisco il suo essere assente, il suo umore altalenante. Chissà che divario deve avere avuto dentro di sé, in tutti questi anni… vedeva crescere un ragazzo che ne combinava di ogni, ma non aveva il suo sangue. Eppure si è preso cura di me e di mamma, da sempre, pur avendo questo strappo nel suo cuore.
Richard voleva il sangue. Quello di mamma, ovvero il mio. Lo voleva versato. E invece scorre vivo più che mai proprio ora. Qui. Dentro di me. Schneider aveva dato a mamma un milione di lire quando la lasciò per pagarle l’operazione e i danni morali. Oltre al dolore fisico dell'operazione pensava di lenire anche quello emotivo. Quasi a dire comprati qualcosa di bello e non pensiamoci più. **Mamma, invece, non comprò nulla. Proprio poco dopo che io nascessi, arrivò a Teglio una lettera di Schneider che chiedeva a mamma se avesse fatto quella cosa. Mamma gli rispose che ora era sposata, di lasciarla in pace. Gli ha dato il benservito. Non gli disse nulla riguardo alla cosa. Lui non si fece più sentire e loro si trasferirono ad Agliate nel ’96 per aprire Il Molino Saraceno con grande gioia di Amos e anche di mamma. Potevano gestire una attività tutta loro.
Richard voleva il sangue. Quello di mamma, ovvero il mio. Lo voleva versato. E invece scorre vivo più che mai proprio ora. Qui. Dentro di me. Schneider aveva dato a mamma un milione di lire quando la lasciò per pagarle l’operazione e i danni morali. Oltre al dolore fisico dell'operazione pensava di lenire anche quello emotivo. Quasi a dire comprati qualcosa di bello e non pensiamoci più. **Mamma, invece, non comprò nulla. Proprio poco dopo che io nascessi, arrivò a Teglio una lettera di Schneider che chiedeva a mamma se avesse fatto quella cosa. Mamma gli rispose che ora era sposata, di lasciarla in pace. Gli ha dato il benservito. Non gli disse nulla riguardo alla cosa. Lui non si fece più sentire e loro si trasferirono ad Agliate nel ’96 per aprire Il Molino Saraceno con grande gioia di Amos e anche di mamma. Potevano gestire una attività tutta loro.
Non sarei dovuto nemmeno esistere per mio padre. La prima reazione che ho avuto quando l’ho sentito da mamma è stata una cintura di fuoco che si è accesa percorrendomi la spina dorsale per poi svuotare le sue ceneri nello stomaco, torcendolo. Un lampo. Un lungo attimo. Poi ho provato un'emozione inaspettata.
Invidia.
Perché io no e i suoi altri figli sì? Non era forse innamorato di mamma? Non poteva riconoscere anche me? No. Non si è neanche più interessato alla cosa. In fondo, che senso ha chiamarlo papà?
Devo incontrarlo, faccia a faccia, da uomo a uomo. Voglio guardarlo dritto negli occhi e vedere il suo volto mentre gli dico Sono tuo figlio, il figlio di Giada Brenna. Osservare la sua reazione mentre realizza che il sangue che voleva versato è proprio lì davanti a lui, vivo e vegeto. Il suo sangue.
Prima, però, devo capire chi è Schneider. Da dove viene, qual è la sua storia.
Lui, la mia, nemmeno se la immagina.
Invidia.
Perché io no e i suoi altri figli sì? Non era forse innamorato di mamma? Non poteva riconoscere anche me? No. Non si è neanche più interessato alla cosa. In fondo, che senso ha chiamarlo papà?
Devo incontrarlo, faccia a faccia, da uomo a uomo. Voglio guardarlo dritto negli occhi e vedere il suo volto mentre gli dico Sono tuo figlio, il figlio di Giada Brenna. Osservare la sua reazione mentre realizza che il sangue che voleva versato è proprio lì davanti a lui, vivo e vegeto. Il suo sangue.
Prima, però, devo capire chi è Schneider. Da dove viene, qual è la sua storia.
Lui, la mia, nemmeno se la immagina.