Dinanzi parea gente; e tutta quanta,
partita in sette cori, a’ due mie’ sensi
faceva dir l’un -No-, l’altro -Sì, canta.-
Catone è tornato stamattina. Era un po’ che non si faceva vedere. Scatolette di tonno non ne avevo. Mi avanzava ancora dello speck. Ne ho tagliato alcune fette spesse, poi le ho fatte a pezzi e gliel’ho messe in un piattino da caffè. Le divorava con gusto. Io non so di chi tu sia ma non credo che ti diano da mangiare le stesse prelibatezze che ti do io, eh?Lui mi guardava come se ne volesse ancora, leccandosi i baffi in continuazione. Spiacente, l’ultimo pezzo me lo tengo per me.
È stato il miagolio che ha fatto per protesta a farmi cedere… Ho finito con dargli in pasto l’ultimo pezzo di speck. Sarei comunque dovuto uscire a fare spesa a breve. Può la tenerezza di un gatto vincermi tanto facilmente? In fondo, non c'è nulla di male. Ho sempre cercato di indurirmi, di mostrarmi forte, superiore alle debolezze. Se a scuola ero io il fomentatore e il bulletto, non potevo certo mostrare la mia vulnerabilità. Può essere che proprio dalla vulnerabilità si scoprono le proprie forze? Guardo Catone e vedo un perfetto connubio di eleganza, forza e tenerezza.
C’è da capirli, i gatti. Hanno la loro personalità. Non ti vogliono male, ti dimostrano il loro affetto a loro modo. Da qualche parte ho letto che il gatto considera il suo padrone come un suo pari, un micio semplicemente più grande, che lo nutre. Non c'è superbia in loro. Dovrei seguire il loro esempio.
È stato il miagolio che ha fatto per protesta a farmi cedere… Ho finito con dargli in pasto l’ultimo pezzo di speck. Sarei comunque dovuto uscire a fare spesa a breve. Può la tenerezza di un gatto vincermi tanto facilmente? In fondo, non c'è nulla di male. Ho sempre cercato di indurirmi, di mostrarmi forte, superiore alle debolezze. Se a scuola ero io il fomentatore e il bulletto, non potevo certo mostrare la mia vulnerabilità. Può essere che proprio dalla vulnerabilità si scoprono le proprie forze? Guardo Catone e vedo un perfetto connubio di eleganza, forza e tenerezza.
C’è da capirli, i gatti. Hanno la loro personalità. Non ti vogliono male, ti dimostrano il loro affetto a loro modo. Da qualche parte ho letto che il gatto considera il suo padrone come un suo pari, un micio semplicemente più grande, che lo nutre. Non c'è superbia in loro. Dovrei seguire il loro esempio.
Mentre Catone si faceva la sua pennichella sul divano sono andato a cercare della musica classica, delle opere liriche su internet. Strudel, Schneider, è un violinista, ha lavorato anche alla Scala di Milano. Così mi ha raccontato mamma. A teatro non ci sono mai andato tanto spesso, ma mi è sempre piaciuto. Sentire l’energia degli attori sul palco che sudano, live, proprio davanti a te mi ha sempre affascinato. L’opera, invece, non l’ho mai vista. Ne conosco qualche aria, certo. Chi non conosce “Nessun Dorma”? Ma, appunto, ho scoperto solo oggi che è tratto dalla Turandot di Puccini. Per me la cantava Pavarotti e tanto mi bastava.
Oggi un tizio si è messo a suonare proprio il violino nel condominio davanti al mio. Un'aria era la Primavera di Vivaldi, questa la conosco pure io. Poi è passato ad un'altra musica stile irlandese, molto allegra. Ha suonato sul suo balcone per un'ora intera e lo abbiamo applaudito tutti. Chissà com’è fare il violinista. Vestito di tutto punto, mentre scorri con gli occhi sullo spartito, strofini la bacchetta sulle corde e allo stesso tempo devi stare attento al maestro che dirige. Io non ci capirei un tubo. Se poi suoni per un’opera? La cosa si complica ancora di più, o sbaglio? Chissà se papà è uno di questi che suonano sui balconi. Chissà dove sarà ora, coi teatri chiusi. Serrato anche lui in casa con moglie e figli. Magari ha pure nipoti e io sono zio! Tutto quello che so è che all'epoca viveva a Milano. Forse ci vive tutt'ora... Comunque, i teatri, i cinema così come le discoteche e affini, sono luoghi chiusi, spesso affollati. Riapriranno sicuramente per ultimi. Ci andrei a vedere un’opera, per curiosità. Magari mi aiuta a capire meglio quale tipo di sangue mi scorre nelle vene.
Oggi un tizio si è messo a suonare proprio il violino nel condominio davanti al mio. Un'aria era la Primavera di Vivaldi, questa la conosco pure io. Poi è passato ad un'altra musica stile irlandese, molto allegra. Ha suonato sul suo balcone per un'ora intera e lo abbiamo applaudito tutti. Chissà com’è fare il violinista. Vestito di tutto punto, mentre scorri con gli occhi sullo spartito, strofini la bacchetta sulle corde e allo stesso tempo devi stare attento al maestro che dirige. Io non ci capirei un tubo. Se poi suoni per un’opera? La cosa si complica ancora di più, o sbaglio? Chissà se papà è uno di questi che suonano sui balconi. Chissà dove sarà ora, coi teatri chiusi. Serrato anche lui in casa con moglie e figli. Magari ha pure nipoti e io sono zio! Tutto quello che so è che all'epoca viveva a Milano. Forse ci vive tutt'ora... Comunque, i teatri, i cinema così come le discoteche e affini, sono luoghi chiusi, spesso affollati. Riapriranno sicuramente per ultimi. Ci andrei a vedere un’opera, per curiosità. Magari mi aiuta a capire meglio quale tipo di sangue mi scorre nelle vene.
Per oggi mi sono accontentato di una Carmen, trovata su Youtube. Non è certo la stessa cosa che vederla dal vivo, ma già dal principio mi sembrava interessante. E poi è ambientata in Andalusia, a Siviglia! Peccato sia in francese...
Sono arrivato a quando Don José fugge in montagna con Carmen. Anche lui ha una bella devozione per lei, ma non mi sembra per niente salutare. Mettici poi il suo rivale in amore Escamillo e mi sembra di vedere mamma, Schneider e Amos.
Mi sono stappato una birra e ora vado a finire di vedere l’opera. Mi gasa di brutto! Catone intanto si è svegliato ed è voluto uscire. Torna a trovarmi Cat! Il soprannome gli calza a pennello.
Le note dell’ouverture non mi erano nuove, le avevo già sentite chissà dove, chissà quando. E se fossero una memoria che ho nel sangue?
Toreadoooor! L’amour, l’amour t’attend!
Toreadoooor! L’amour, l’amour t’attend!