Mi sento come un piccolo sassolino che viene travolto da una slavina. Sto cadendo, velocemente, e tutto intorno a me cade e io non posso farci niente. NIENTE.
Ho fatto la valigia, è tutto pronto per tornare a Parma, da Giulia, alla mia vita vera, ma non posso più andare in stazione. Non posso più prendere quell'Incercity delle 15.47 da Milano Centrale. È già troppo tardi. Ho aspettato le ceneri, sono arrivate sabato mattina. Me le hanno portate a casa degli operatori sanitari, ho messo qualche firma su dei fogli e poi mi sono ritrovata in mano questo vaso in ceramica con ornamenti floreali, con dentro mio padre. Era pesantissimo. Le urne sono pesanti. Le ceneri sono pesanti. I morti sono pesanti, e io sono stata schiacciata. Travolta.
Sabato sera il governo ha deciso di chiudere la Lombardia e adesso le misure restrittive si sono fatte pesantissime. A quanto pare qua a Milano una persona su tre ha il virus e non possiamo più uscire dalla regione. Non posso più tornare a casa. Il Maestro di cappella mi ha nuovamente inchiodata in casa. Il mio carceriere è morto ma la mia prigionia ricomincia adesso.
Vorrei scattare in piedi, prendere la valigia e correre in stazione. Fregarmene di tutto, prendere quel treno e basta, ma non posso. Non posso. Sono 15 anni che prendo decisioni per me stessa, che non devo render conto a nessuno, e che se voglio fare qualcosa la faccio. Questa libertà l'ho pagata il prezzo di tante lacrime, addii, solitudine. Dio quanto ho lottato e quante cose ho dovuto perdere e lasciare andare per essere libera di scegliere! E adesso basta uno stupido virus del cazzo a farmi sentire impotente, legata, incarcerata, piccola. Tremendamente piccola.
Sabato sera il governo ha deciso di chiudere la Lombardia e adesso le misure restrittive si sono fatte pesantissime. A quanto pare qua a Milano una persona su tre ha il virus e non possiamo più uscire dalla regione. Non posso più tornare a casa. Il Maestro di cappella mi ha nuovamente inchiodata in casa. Il mio carceriere è morto ma la mia prigionia ricomincia adesso.
Vorrei scattare in piedi, prendere la valigia e correre in stazione. Fregarmene di tutto, prendere quel treno e basta, ma non posso. Non posso. Sono 15 anni che prendo decisioni per me stessa, che non devo render conto a nessuno, e che se voglio fare qualcosa la faccio. Questa libertà l'ho pagata il prezzo di tante lacrime, addii, solitudine. Dio quanto ho lottato e quante cose ho dovuto perdere e lasciare andare per essere libera di scegliere! E adesso basta uno stupido virus del cazzo a farmi sentire impotente, legata, incarcerata, piccola. Tremendamente piccola.
Se solo me ne fossi fregata delle tue ceneri Papà adesso sarei al sicuro, e invece guarda qua quanto mi costa questo mio piccolo gesto d'amore?!?! Accidenti a te, accidenti a te che anche da Morto mi devi far piangere! Che poi cosa saranno mai delle ceneri? Tanto oramai sei morto no? Non servono a niente, sono solo l'ennesimo ricordo malinconico e idiota di qualcuno. Un altro soprammobile per questa casa. Un oggetto, nient'altro. Mica ci sei tu dentro! NON CI SEI PIÙ TU!
C'è solo la morte là dentro. Tu sei la morte e io la fanciulla. Siamo diventati il tuo quartetto d'archi preferito di Schubert.
FANCULO.
C'è solo la morte là dentro. Tu sei la morte e io la fanciulla. Siamo diventati il tuo quartetto d'archi preferito di Schubert.
FANCULO.