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Mark

︎Totentanz
la quarantena

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Mark

Sofia, giorno 17

︎


Ninna Nanna



Sono stata dal Lazzareschi tutta la sera perché volevo staccare un po' il cervello.

Abbiamo finito la bottiglia di whisky che gli avevo portato l'altro giorno.

Ho finito la bottiglia di whisky che gli avevo portato l'altro giorno!

Ha notato che ho qualcosa che non va. Grazie, anche un cieco ci farebbe caso. Sono giorni difficili. Sono una pentola a pressione: bollo.

BLU BLU BLU BLU. Fanno così le pentole a pressione, no?

Poi scoppiano.

BLU BLU BLU BUMM! Cervella e budella in ogni dove. Ciao ciao Sofia.

Comunque mi ha chiesto se andava tutto bene e io ho tagliato corto dicendogli che stava cominciando ad essere pesante questa quarantena e la casa con tutte le cose di papà.

Quanti soldi hai trovato? Lui è sempre interessato a questa cosa dei soldi. Mi chiede spesso quanto ho trovato e dove ho cercato.

1500 euro per ora. Non mi bastano neanche per pagare il condominio. Mi posso veramente fidare di lui?

Mi scrutava il signor Lazzareschi, da dietro i suoi occhiali tondi, come se sapesse qualcosa che io non so. O forse mi ha sentita sbattere la testa sul pianoforte l'altra notte? Eppure sono stata attenta a mettere la sordina. Ho pensato che forse sa qualcosa di Giada Brenna, ma non me la sono sentita di dirgli niente, ancora. Improvvisamente il signor Lazzareschi mi stava diventando antipatico. Si, antipatico.

Mi ha chiesto perché non suonavo più il pianoforte e io ho avuto l'istinto di prendere la bottiglia di whisky, spaccargliela in testa e gridargli in faccia FATTI I CAZZI TUOI!

Invece ho tagliato corto con un non mi va sperando di chiudere lì quella conversazione.

Mi ha fatto una battutina sulla tosse da vecchia che mi è venuta per questo maledetto tabacco che mi raschia la gola. Stava lì che mi guardava con quegli occhi pieni di, pieni di... giudizio. Gli facevo pena. Io? Fin da bambina il Lazzareschi mi ha tenuta d'occhio dall'alto del suo 3° piano. Per anni ho creduto che lui e la moglie Carla fossero i miei angeli custodi, e loro ridevano di cuore quando glielo dicevo. Era sempre stata una sensazione rassicurante pensare di averlo lì, pochi metri sopra la mia testa, a proteggermi, ma ora sentivo la sua presenza come invasiva e inopportuna. Io volevo essere consolata e compatita, non avevo bisogno d'altro e invece mi sono sentita giudicata sommariamente, come se le mie bizze fossero cosucce da nulla, che non meritavano la sua attenzione. Esattamente come quando ero bambina e papà si metteva a suonarmi Brahms invece di prendermi sulle ginocchia e carezzarmi come faceva col violino.

Non riuscivo più a trovare una posizione comoda sulla sedia. Non avevo più voglia di stare lì.

Si è riempito il bicchiere di whisky, non so se l'ha fatto perché lo voleva bere davvero o per toglierlo a me, e mi ha detto una cosa tipo che chi costruisce muri alla fine si ritrova in carcere e che l'importante nella vita è essere flessibili.

Come gli strumenti Sofia. Il legno si piega ma non si spezza, solo così accoglie la nostra energia grezza e la trasforma in musica.

Mi ha ricordato mio padre e le sue frasi fatte con cui pensava di sviare ogni problema. Come quella che mi disse dandomi l'astuccio del cucito della nonna quando andai via di casa d'ora in avanti sarai la sola responsabile dei tuoi sbagli. Che rabbia!

Io non costruisco nessun muro. Gli ho detto.

Non avevo più voglia di stare li, ho buttato giù l'ultimo dito di whisky che avevo nel bicchiere e me ne sono andata. Quando ero sulla porta mi ha detto grazie per la tua compagnia Sofia. Per me e Ramòn è molto importante.

CHE RABBIA!

Ho bevuto troppo. Sento che se mi sdraio mi gira tutto.

Io comunque non costruisco nessun muro, è il virus che mi ha chiusa qua dentro e sono sola perché mio padre è appena morto, Giulia mi ha lasciata e ora è spuntata questa Giada Brenna che scopro aver avuto una relazione col papà mentre la mamma moriva e minaccia pure di avere un figlio che potrebbe essere mio fratello o sorella, che ne so. E non mi va di suonare, non mi va.




Sono sola.

A nessuno piace stare solo. E ci si sente sempre più soli di sera, quando si va sotto le coperte. E proprio in questo momento, quando si è più fragili, arrivano i demoni. Lo fanno apposta. Forse è per questo che poi uno si accoppia e dorme insieme? Perché se si ha compagnia la notte i demoni ci lasciano stare? Ma perché vengono prima di dormire, non possono venire a mezzogiorno e lasciarmi riposare la notte?


Sofia il papà tradiva la mamma

Sofia perché non suoni il pianoforte?

Sofia distruggi il Guicciardi di papà

Sofia hai un fratello e tuo padre non te l'ha mai detto

Sofia nessuno ti è riconoscente come meriteresti

Sofia, Lazzareschi ti sta usando

Sofia la tua tosse non è per le sigarette

Sofia hai il virus e morirai sola

Sofia tua sorella ti ruberà l'eredità...

NA NA NAAA, NA NA NAA, NA NA NAAA NA NA NAANAAA.








Domani chiedo il computer a Caterina e cerco Giada Brenna.

NA NA NAAA, NA NA NAA, NA NA NAAA NA NA NAANAAA.

Dormi dormi fanciullina, dormi dormi bella bambina.