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Mark

︎Totentanz
la quarantena

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Mark

Sofia, giorno 31


LA PASSIONE



Oggi ho ritirato fuori la scatola che stava sotto al letto, quella dove avevo trovato le lettere per Giada Brenna. Volevo metterci dentro il diario di Brigitta e rimetterla via, per non pensarci più, invece ho cominciato a curiosare, di nuovo. Dentro c'erano tantissimi scritti e ricordi del nonno Karl e del bisnonno Artur. Veri e propri cimeli degli uomini della famiglia Schneider. Difronte a tutte quell'ostentato macismo ho provato una grande tenerezza per il diario di quella ragazza, Brigitta. Anche lei forse viveva all'ombra di questi grandi uomini Schneider. Il suo diario in fondo mi appariva come la cosa più preziosa, con quella calligrafia di altri tempi

Così ho ricominciato a leggerlo e mi sono lasciata commuovere dalla semplicità di quelle parole scritte 75 anni.

Brigitta cantava e suonava nella Rundfunkspielschar, una band musicale-radiofonica. Dovevano essere bravi perché racconta che si esibivano con i mottetti de La Passione di Matteo di Bach.




Il suo gruppo è stato mandato in tournée per i soldati tedeschi in giro per l'Europa durante la II guerra mondiale. Lei era felice perché si sentiva utile ...un sentimento meraviglioso e bellissimo, di esserci e di vivere e di dare gioia agli altri... così scrive.




Le sue parole sono di un'ingenuità che toglie il fiato. Ad un certo punto scrive che si innamora di un certo Heinz Otto, un uomo molto acculturato che suona il pianoforte da Dio...

È proprio vero che la musica fa ribollire il sangue nelle vene della famiglia Schneider da generazioni. Chissà quando è cominciata questa passione? Sarebbe bello andare ad indagare chi c'era prima del bisnonno Artur. Forse il signor Lazzareschi sapeva qualcosa.

Come al solito arrivo troppo tardi.

Comunque è stato pazzesco leggere queste cose ora, con il senno di poi.

C'è stata una pagina che mi ha fatto venire la pelle d'oca. Lei racconta di un momento direi quasi privato, intimo. Guardando il mare nel nord della Francia lei ha pensato alla morte e io leggendolo ho capito, veramente fino in fondo alle mie viscere, quell'emozione così personale e preziosa.

Ho visto il corpo di lei abbandonarsi alle onde fredde di quel mare e ho visto il mio copro rotto in tanti pezzi dopo un volo dal 2° piano.

Con questa fantasia macabra nella testa mi sono sentita meno sola in questo mondo.