Locarno, 6 maggio 2020
Traugott Urs
6600 Locarno 8400 Winterthur
Grüezi Urs,
Mit Freude und mit tiefer Bestürzung habe ich Deinen Brief und Dein Buch erhalten.
Con gioia e con profonda costernazione ho ricevuto la tua lettera e il tuo libro (negli ultimi due anni al lavoro ci siamo dati del tu, allora direi che lo manteniamo, se sei d‘accordo).
Spero che tu riesca a rimanere a galla in questo periodo difficile. Io sono quasi affondato, ma ce l‘ho appena fatta a tirarmene fuori. Sto leggendo il tuo libro, ma non riesco a leggere più di due o tre pagine alla volta. È molto interessante. Mi ha scosso tanto, e continua a scuotermi. Un bambino perso nel mondo, esposto a tutte le cattiverie di altri esseri umani, crudeltà che vengono oltretutto esercitate sotto l'egida della religione e della carità.
Trovo grandioso che tu sia riuscito a scrivere, a formulare tutti questi dolorosi ricordi. Anch‘io scrivo, ma solo poesie. Trovo che sia importante ricordarsi e consegnare alle parole il proprio vissuto. Le poesie mi riescono meglio. Mi fanno sentire più libero.
Sai, proprio in questo periodoho saputo ho scoperto di essere stato orfano anch‘io. So che tu non sei stato orfano nel vero senso della parola, che hai avuto una madre minorenne che si era ammalata, ma comunque, è simile. Non hai avuto dei genitori, dei veri genitori, da bambino, quando sei cresciuto. Io i miei li ho persi nella guerra. Erano tedeschi tutti e due, e io sono nato nell‘ultimo anno della guerra, a Bochum. Non sapevo esattamente dove fosse, ma mi sono informato, è nel mezzo del Ruhrgebiet, dove estraevano il carbone dalla terra e dove producono l‘acciaio. Di sicuro lo sai, perché gli scrittori sanno tutto. Almeno così sembra. Spesso, quando leggo un libro, mi sento stupido, perché lo scrittore mi dice solo cose che prima non sapevo. Ma con il tuo libro è diverso. Anche se non conoscevo quello che racconti, non mi sento stupido, leggendolo. Si capisce subito.
Bochum, la città nella quale sono nato, forse questa non la sapevi, con i suoi 350'000 abitanti è più piccola di Zurigo, ma essendo ubicata nel mezzo del Ruhrgebiet, nella regione della Ruhr, con le altre città della regione forma un conglomerato di 12 milioni di abitanti. Dato che era il centro della produzione industriale e metallurgica tedesca, nella seconda guerra mondiale quella zona è stata pesantemente bombardata, in gran parte è stata rasa al suolo. Deve essere stato un mondo apocalittico. Sai che nel certificato di nascita che ho trovato c'è scritto persino l'indirizzo dell'appartamento nel quale vivevano i miei genitori? E anche l'ospedale nel quale sono nato.
Stamattina ho pensato che potrei persino fare un viaggio in quella zona, a Bochum, non la conosco per niente. Ovviamente quando il COVID sarà passato. Forse così potrei scoprire di più, o almeno capire il mondo dal quale vengono i miei genitori, e dal quale vengo io. Chissà, con che sentimenti andrei davanti all'ospedale nel quale sono nato?
Mio padre è morto pochi mesi prima della mia nascita, e mia mamma poco dopo. Temo che la sua morte sia avvenuta per colpa mia, forse la febbre del dopo partol'ha uccisa l‘ha portata via. Poi sono stato in un orfanotrofio, come te, ma in Germania, e dopo mi hanno adottato i miei genitori svizzeri. Insomma, una storia più o meno simile alla tua.
Adesso per me è un momento difficile. Ho capito che non sono figlio dei miei genitori Sophie e Ruedi, ma di persone a me completamente sconosciute ed estranee. Ho perso la mia identità. Sono un altro. Non sono la persona che hai conosciuto tu.O forse tu avevi già intuito qualcosa? Chi è quest‘altro? Da dove viene, di cosa ha bisogno e dove deve andare? Non ne ho la minima idea.
Ecco, forse questo è sempre stato il mio problema più grande: dove devo andare? È difficile doverlo sempre decidere, da soli, senza nessuna guida. Tra l‘altro: tu credi in Dio?
Traugott Urs
6600 Locarno 8400 Winterthur
Grüezi Urs,
Mit Freude und mit tiefer Bestürzung habe ich Deinen Brief und Dein Buch erhalten.
Con gioia e con profonda costernazione ho ricevuto la tua lettera e il tuo libro (negli ultimi due anni al lavoro ci siamo dati del tu, allora direi che lo manteniamo, se sei d‘accordo).
Spero che tu riesca a rimanere a galla in questo periodo difficile. Io sono quasi affondato, ma ce l‘ho appena fatta a tirarmene fuori. Sto leggendo il tuo libro, ma non riesco a leggere più di due o tre pagine alla volta. È molto interessante. Mi ha scosso tanto, e continua a scuotermi. Un bambino perso nel mondo, esposto a tutte le cattiverie di altri esseri umani, crudeltà che vengono oltretutto esercitate sotto l'egida della religione e della carità.
Trovo grandioso che tu sia riuscito a scrivere, a formulare tutti questi dolorosi ricordi. Anch‘io scrivo, ma solo poesie. Trovo che sia importante ricordarsi e consegnare alle parole il proprio vissuto. Le poesie mi riescono meglio. Mi fanno sentire più libero.
Sai, proprio in questo periodo
Bochum, la città nella quale sono nato, forse questa non la sapevi, con i suoi 350'000 abitanti è più piccola di Zurigo, ma essendo ubicata nel mezzo del Ruhrgebiet, nella regione della Ruhr, con le altre città della regione forma un conglomerato di 12 milioni di abitanti. Dato che era il centro della produzione industriale e metallurgica tedesca, nella seconda guerra mondiale quella zona è stata pesantemente bombardata, in gran parte è stata rasa al suolo. Deve essere stato un mondo apocalittico. Sai che nel certificato di nascita che ho trovato c'è scritto persino l'indirizzo dell'appartamento nel quale vivevano i miei genitori? E anche l'ospedale nel quale sono nato.
Stamattina ho pensato che potrei persino fare un viaggio in quella zona, a Bochum, non la conosco per niente. Ovviamente quando il COVID sarà passato. Forse così potrei scoprire di più, o almeno capire il mondo dal quale vengono i miei genitori, e dal quale vengo io. Chissà, con che sentimenti andrei davanti all'ospedale nel quale sono nato?
Mio padre è morto pochi mesi prima della mia nascita, e mia mamma poco dopo. Temo che la sua morte sia avvenuta per colpa mia, forse la febbre del dopo parto
Adesso per me è un momento difficile. Ho capito che non sono figlio dei miei genitori Sophie e Ruedi, ma di persone a me completamente sconosciute ed estranee. Ho perso la mia identità. Sono un altro. Non sono la persona che hai conosciuto tu.
Ecco, forse questo è sempre stato il mio problema più grande: dove devo andare? È difficile doverlo sempre decidere, da soli, senza nessuna guida. Tra l‘altro: tu credi in Dio?
Bochum, 1945
Winterthur, 1950
Ho iniziato a fare delle ricerche sui miei genitori veri, ma è difficile capire dove rivolgersi. Ho trovato degli archivi in Germania e sto per inviare delle richieste. Non ho più francobolli in casa per lettere all'estero, perciò in questi giorni dovrò uscire per andare alla posta a comperarne. Dato che sono il figlio vero, me le daranno le informazioni, spero.
Per me sarebbe importante capire chi sono, ma mi fa anche paura. La mia paura più grande è di esser figlio di un nazista. Del capo di un campo di concentramento. Di uno di quegli assassini pieni di cattiveria e di odio e di disprezzo per l‘umano. Come potrei vivere con un sangue del genere nelle mie vene? Mio padre si chiamava Heinz Otto, mia mamma Hildegard Anna Erika. E io mi
Tu hai mai rivisto tua mamma? Se sì, deve essere stato commovente. Forse lo sveli alla fine del tuo libro, mi ci vorrà ancora un po‘ per arrivarci. Dopo continuo a leggere.
Credo che tu abbia ragione, dovrei scrivere anche io. Dovrei riprendere a scrivere delle poesie. In fondo il tempo ce l‘avrei.
Adesso ho bisogno di continuare le ricerche sui miei genitori.
Allora, stai bene. E grazie ancora per il libro. È molto
Forse una volta possiamo andare a bere una birra insieme. O un mosto.
Un cordiale saluto, herzlichi Grüess,
Traugott
P.S.: Ho il frigorifero pieno di burro. Ma questa è un altra storia.
P.P.S.: Grazie davvero per il tuo libro. Per adesso ti mando solo una poesia, l'ho scritta adesso. Spero di averne presto una raccolta.
invisibile
sono forze
invisibili
che fanno fluire il tempo
il passato nel futuro
sono forze
invisibili
che tirano che spingono
materia e antimateria
sono forze
invisibili
che piegano
persino
la luce
sono forze
invisibili
che ci fanno
capire
l'altro
sono forze
invisibili
che fanno fluire il tempo
il passato nel futuro
sono forze
invisibili
che tirano che spingono
materia e antimateria
sono forze
invisibili
che piegano
persino
la luce
sono forze
invisibili
che ci fanno
capire
l'altro
Rieter Maschinenfabrik, Winterthur 1963