Traugott

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Mark

︎Totentanz
la quarantena

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Mark

Traugott, giorno 29:


La lettera





Winterthur, natale 1946

Mio caro Traugott!

Dio solo sa cosa potrà accadere in questo mondo. Io, misero peccatore non posso sapere se Lui ci permetterà di dirti la verità sulla tua provenienza o meno. Per il momento abbiamo deciso di crescerti come se fossi veramente nostro figlio, e di non dirti niente sulla tua vera origine. Per questo c’è tempo, ne potremo parlare quando sarai adulto, quando potrai capire e riflettere. Ma, dato che nessun mortale può sapere cosa sarà fra 20 anni, ci tengo a scriverti alcune parole, adesso.
Forse non le leggerai mai, forse potremo parlare di tutto quanto un giorno. Dio solo lo sa.

Figlio mio. Ti chiamo così anche se sei figlio al posto di un figlio, o come diciamo in tedesco: an Kindes statt. Sei da noi da quasi un anno e mezzo. Sei sano, sei sveglio, hai un buon appetito. La mamma dice che sei una gioia, credo che abbia ragione. Io faccio un po' fatica a connettere con bambini così piccoli, finché non sappiano parlare e rispondere. Sai che la parola responsabilità viene da: abilità di rispondere.

Era il nostro parroco a raccomandarci un atto cristiano, di salvare delle anime nuove da quest‘inferno, la guerra che ha distrutto tutta l‘Europa intorno a noi.

Siamo stati protetti da Dio, finora, e, come disse il Pfarrer Anton Mächler der Pfarrei Sankt Peter und Paul è nostro dovere di rendere a Dio questa grazia, e di compiere anche noi un atto di Barmherzigkeit, di misericordia. La parola Barmherzigkeit viene dal greco ἐλεεῖν che significa Mitleid haben, in italiano sarebbe aver compassione, o, appunto misericordia.

Mi piace l'espressione tedesca Mitleid haben, perché significa soffrire con l'altro, ed è questo che ci è successo quando Pfarrer Mächler nella sua predica ci ha parlato di neonati innocenti orfani per colpa della guerra.
Wir hatten Mitleid, abbiamo sofferto con loro, minuscole candide creature innocenti, da salvare dalla barbarie umane, mi sono scese delle lacrime durante quella sua predica.
E così ci siamo decisi. Io, dopo profonde riflessioni insieme a tua mamma, ho annunciato al prete che eravamo pronti ad accogliere un bambino in Not e di dare così al nostro unico figlio Daniel un piccolo fratello.

Solo tre settimane dopo abbiamo ricevuto notizia che era stato scelto un neonato per noi, di soli sei mesi di vita, e alcuni giorni dopo è arrivata in stazione a Winterthur un‘infermiera della Croce Rossa Svizzera con un bebè in braccio. Quando è scesa dal treno, tutta vestita di un bianco candido così stupefacente, il mondo è buio e grigio in questi giorni , sembrava un angelo calato direttamente dal cielo. L’abbiamo subito riconosciuta come corriere per l‘orfano. Il parroco, tua mamma e io ci siamo precipitati verso di lei. Schwester Hannelore ci ha salutati e quando ha scoperto il volto del neonato che stava tenendo in braccio, tutti e quattro siamo scoppiati in un pianto caldo e felice.

Quel momento era un insieme di compassione profonda per quel hilfloses Bündel, che nella sua totale innocenza immacolata aveva già subito tutta quella sofferenza, la perdita del padre alla fine della guerra, e la morte della madre solo poche settimane dopo. Ma, e forse questo sentimento era ancora molto più forte, tutti e quattro abbiamo percepito che quel momento era voluto da Dio, che era stato lui a salvarti, e, inviando Schwester Hannelore come suo angelo protettore, condurti in salvo da noi.
Noi desideravamo rendere questa grazia a Lui e per questa ragione ti abbiamo accolto come nostro figlio, come Dio accoglie tutti gli uomini come figli suoi.

Sei stato battezzato il 12 febbraio 1946, ti abbiamo dato il nome di Traugott, nella speranza che sarà la fiducia in Dio che ti guiderà durante la vita, e oltre. Il tuo nome originale l'abbiamo fatto annullare, anche per staccarti da quel passato così orribile, da quel mondo diabolico e da quella storia nera tedesca.
Ti abbiamo alzato dalle tenebre e con amore e con severità ti guideremo in una direzione chiara e unica: quella di Dio, quella di nostro Signore.

Ernst Wilhelm Blumer,  16.2.1945