Traugott

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Mark

︎Totentanz
la quarantena

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Mark

Traugott, giorno 33:


È morto Traugott


Traugott 6600                                                             Ruth
Locarno                                                                        6000 Luzern



Liebe Ruth,
Questa lettera non te la saresti aspettata. Intendo: non ti saresti mai aspettata quello che sto per scriverti. È morto Traugott.

Non spaventarti troppo, io stesso sono vivo, ma Traugott, la persona che conosci, la persona che amavi per un periodo della tua vita, la persona che hai lasciato, non c‘è più.
Traugott non è ancora sepolto, perché devo ancora procedere con diversi accertamenti sulla sua vita e sulla sua morte.

È difficile e forse un po’ troppo lungo spiegarti tutto. In poche parole: io sono un altro. E quell‘altro, che sono io, è alla ricerca della sua vera identità. Non ho idea da dove provengo, so solo che non sono nato a Winterthur come tutti credevamo, ma a Bochum, in Germania. So solo che i miei genitori si chiamavano Heinz Otto e Hildegard Anna Erika, e non Ruedi e Sofie.

Immaginati, i miei veri genitori erano cattolici. Vedi come tutto è relativo? I miei genitori che conoscevi tu, Ruedi e Sofie insistevano per farmi crescere nell‘unica vera fede che esisteva, all'interno dell'Unione delle chiese Riformate, in quell‘unico Dio che era da venerare, nell’unica verità che esisteva e che si poteva trovare soltanto in quel mondo della loro religione.
Poi, basta un‘unica lettera per far crollare tutta questa verità, e vengo sapere che i miei veri genitori erano cattolici, che dunque, se non fossero morti così presto, io sarei stato cresciuto ed educato nella loro religione e adesso dovrei credere nel papa come Vicario di Gesù Cristo sulla terra. Dove può esserci una „verità“, se dipende completamente prima dal caso e poi dal punto di vista? E se fossi stato adottato da genitori ebrei, adesso dovrei credere di far parte del popolo eletto? E se fossi nato da genitori musulmani?

Sai cosa ti dico: tutto questo raggiro della religione è una bugia unica, fabbricata dagli uomini per sottomettere i popoli e per esercitare il loro potere sulle persone. Dal momento che sei riuscito a farle inginocchiare, hai vinto. Chiaro, non puoi imporre alle persone di inginocchiarsi ai tuoi piedi, perché si farebbero due domande e avrebbero due dubbi, giustamente. Ma è altrettanto utile di far loro baciare la terra in onore di un essere invisibile onnipotente - l’unica importanza è che si inchinino, che si pieghino, che si abbassino e che credano fermamente che sono misere creature non degne della polvere davanti a loro, e che la mangino, quella polvere, davanti ai tuoi occhi.

A scuola io invidiavo i compagni di classe che erano cattolici. Perché mi dicevano che per loro peccare non era un problema, dato che bastava confessarsi, e i loro peccati erano assolti. Io invece, essendo stato protestante, ogni peccato me lo sarei dovuto portare appresso fino alla fine dei miei giorni e ben oltre. Un dettame brutale verso i bambini, come lo erano le botte che prendevo da mio padre, anche quelle nel nome di Dio? Sai, Ruth, io adesso più che mai non sono solo miscredente, ma avendo scoperto la verità dietro alla mia esistenza, cosa che non solo mi sta scuotendo profondamente, ma che mi obbliga anche a cambiare punto di vista, vedo l‘assurdità delle religioni e la cattiveria innata in esse. La religione non è nient‘altro che una scusa dell‘uomo per fare quello che vuole, senza prendersi la responsabilità delle proprie azioni, dichiarando semplicemente che è Dio a volerlo. Come picchiare e abusare dei suoi bambini in suo nome.

È interessante che nel passato gli uomini credevano in una moltitudine di dei e che nella nostra parte del mondo nel corso dei millenni, passo dopo passo, abbiano ridotto il numero degli dei sempre di più, fino ad averne solo uno. Ma persino su quell’uno non si possono accordare. Io non parlo tanto con altre persone. Ma se qualcuno mi dovesse chiedere come ci si sente a essere ateo, gli direi: è lo stesso sentimento che tu, cristiano, hai verso Allah, o verso Zeus o verso tutti gli altri dei che l’uomo ha inventato: semplicemente non credi che esistano.

È vero, tanti di questi pensieri li ho già avuti quando eravamo ancora sposati. Ma non avevo veramente tempo per svilupparli, invece ora, avendo scoperto che non sono nemmeno quello che fino a pochi giorni fa credevo di essere, mi rendo anche conto che tutta la questione della religione dipenda soltanto dal caso, e poi dal punto di vista. Se mi avessero cresciuto i miei veri genitori, cattolici, mi sarei potuto quindi confessare e oggi sarei senza peccato? Che assurdità e che crudeltà racchiuse in questi sistemi creati dall‘uomo, a discrezione di chi li vuole applicare per ottenere potere su di te.
Se ci sono così tanti punti di vista differenti su un‘unica domanda, non è semplicemente probabile che quest‘unica domanda sia posta in maniera sbagliata, o persino il suo soggetto non abbia ragione di esistere?

Posso essere molto sincero con te, Ruth? Non voglio ferirti, spero che non te la prendi.
Non posso neanche più credere agli orari doppi o specchiati, negli angeli custodi o nelle composizioni delle stelle, anche se sono delle illusioni molto belle.
Sai, tutta la mia esistenza si è disfatta, tutta la mia identità è crollata. Adesso devo cercare di capire la verità, quello che è davvero. Se si tolgono gli dei, gli angeli e le costellazioni astrali, la vita diventa più vera. Più giusta. Manca forse lo zucchero che mettono nel latte dei bambini. Ma senza quello zucchero, quel latte è molto più sano. E non fa marcire i denti.

Vedo che non ho più tempo per illudermi, per nutrire delle chimere. È importante per me adesso guardare in faccia la verità. Anche se è totalmente diversa da quello che mi aspettavo.

Non puoi immaginarti l'impatto che ha su una persona la consapevolezza di essere in realtà qualcun altro. Se deve rendersi conto che tutto quello che è, tutto quello che ha pensato e creduto e supposto in tutta la sua vita non è come se lo immaginava.
In questi ultimi giorni è crollato tutto. Io in verità sono un uomo anziano, tedesco, e sono nudo. Nudo, per poter capire, per poter vedere, per poter afferrare.

Persino il mio nome è un altro. Non sono Traugott. In verità mi chiamo Ernst Wilhelm. Si: Ernst Wilhelm Blumer.
Ma non aver paura, non devi temere: legalmente eri sposata con l‘uomo giusto, tutte le mie carte erano in regola. Un‘adozione legalmente valida.

Mi chiedo: tu mi hai sposato perché ero Traugott? Mi avresti comunque sposato se fossi stato Ernst Wilhelm? Chiaro, non ci saremmo neanche incontrati in questo caso, perché io avrei vissuto a Bochum o a Duisburg o al massimo a Köln. In una città distrutta, in mezzo a un popolo sconfitto, a terra.
Ma forse allora tu non ti saresti chiamata Ruth, ma Renate, e ti avrei comunque chiesto di uscire con me e invitarti a vedere le giraffe allo Zoo?


Sono le 11:11.
Ora di alzarsi.
Devo capire chi è Ernst Wilhelm Blumer.