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Ore 08:45
Nel posto giusto, senza saperlo. Come mi ha guardato la commessa quando sono arrivato in cassa con tutto quel burro, il chilo di sale, le due bottiglie grandi di Coca Cola, i tre coniglietti di dopo pasqua a metà prezzo e quei guanti. Ero anche convinto che dovevo fingere di essere più giovane, perché era vietato di fare la spesa per chi aveva più di 65 anni. Per sicurezza avevo lasciato la carta d’identità a casa. Ho solo saputo dopo, che da oggi era di nuovo permesso agli anziani di comperarsi il loro cibo, nella fascia oraria mattutina.
Mi faceva strano di vedere sopratutto ragazzi della mia età. Ero già felice perché credevo che erano dei criminali come me, degli anarchici che avevano infranto la legge per procurarsi il loro cibo. Invece no, erano tutti in regola, ubbidienti, me incluso. Forse la commessa mi ha guardato così per la mia maschera. Comunque ha funzionato benissimo, con il capello era fissata bene sulla faccia, l’unico problema era l’appannarsi con il respiro, anche perché nel supermercato le temperature sono sempre un po’ bassine per tenere fresche più a lungo verdure, carni e latticini. Non vedevo niente ogni volta che tossivo, ma sono contento che teneva bene anche in quei momenti. Era anche ottima l’idea di lasciare a casa tutti i soldi e di utilizzare solo la carta di credito. Non la uso mai, sono abituato ai contanti, almeno sono soldi veri.
Ma adesso era utile, ha funzionato bene, la carta non deve neanche toccare la loro macchinetta, l’avvicini, fa bip e i soldi si son trasferiti. Solo il PIN dovevo digitarlo a mano, ma con i guanti non era un problema. Per fortuna mi sono ricordato il PIN. 1507, la data di nascita di Ruth, il quindici luglio. Non lo riesce a indovinare nessuno. Il suo compleanno cadeva nel mezzo dell’estate, potevamo quasi sempre festeggiare in giardino. Solo una volta ha piovuto, nel 1979. Se una volta dovrò cambiare il PIN, potrei usare 1979. Anche questo nessuno lo riuscirebbe indovinare. Come potrebbe sapere una persona che è stato l’unico anno durante il nostro matrimonio che abbiamo dovuto festeggiare il compleanno di Ruth nel Wohnzimmer, perché pioveva terribilmente.
Forse potrebbero indovinarlo perché era lo stesso anno nel quale sono morti i suoi genitori. Era stato l’ultimo anno che erano venuti al suo compleanno. Che disgrazia. Non aveva bevuto tantissimo Rolf, ma abbastanza per lasciarsi sfuggire quel cartello stradale, e far sfracellare la loro auto contro quel camion che veniva dalla Polonia, per portare delle cucine a Pavia. Chissà poi perché a Pavia. Chiaro che era stata colpa loro. 1979, sì. Che incidente brutto. Ma almeno erano morti sul colpo, non come gli anziani di oggi che crepano asfissiati, dopo un‘agonia che dura giorni. Per fortuna il camionista era sopravvissuto. Ancora per alcuni anni per il quindici di luglio ha mandato una cartolina a Ruth con le condoglianze. Era tanto dispiaciuto, poverino. Non ha mai più guidato un camion.
Mi ricordo ogni momento di quel giorno. Ero nervoso. Vabbè, sono sempre nervoso quando ci sono delle altre persone, ma con loro lo ero specialmente. Non ho mai capito se loro erano stati d’accordo con il nostro matrimonio, o se mi consideravano al di sotto della loro figlia. Anche quando c‘erano loro, mi sentivo nel posto sbagliato, persino se eravamo a casa nostra. Ero contento quando se ne erano andati, e noi potevamo finire la bottiglia e guardare Tatort. La chiamata della polizia arrivò proprio durante la scena finale, quando si è scoperto che l’assassino della ragazza era stato il camionista con gli stivali da cowboy. Mi ricordo come oggi la scena quando il fidanzato della ragazza ha incastrato il tizio, gli ha tolto la pistola dalla mano ed è sul punto di ucciderlo. In questo momento arriva la polizia sul posto e il comandante gli ordina di buttare via la pistola. Mi ricordo che ho pensato: spara! Spara! Uccidilo! Ma lui l’ha buttata la pistola, da bravo. Io non l’avrei fatto. Avrei sparato. Io a quel brutto assassino della mia ragazza avrei fatto esplodere almeno il ginocchio. In questo momento suona il telefono, Ruth che risponde, che urla, che grida, che piange, io che non capisco, lei che attacca il telefono, l’unica informazione che abbiamo è che sono morti tutti e due, in un incidente orribile a Bülach, sull’incrocio Schaffhauserstrasse con Hauptstrasse. Lei che richiama la polizia e l’incubo inizia la sua discesa negli abissi.
I compleanni seguenti li potemmo festeggiare di nuovo in giardino. Grigliate. Ma non era più bello. Lei ogni anno diventava sempre più triste. I suoi compleanni seguenti erano come dei funerali, anche se il tempo era bello. Il momento giusto nel momento sbagliato.
Adesso disinfezione degli attrezzi, della maschera, anche della carta di credito. Lavarsi le mani, doccia bollente. Gargarismi contro il mal di gola. Ho dimenticato di passare in farmacia per lo sciroppo contro la tosse. Tutto il mio burro - devo metterlo in frigo, e dopo la doccia faccio il piano d’azione per i prossimi giorni. La missione di oggi è riuscita alla grande. È solo fastidioso che le persone mi guardino in quella maniera. La cosa migliore sarebbe di essere invisibile.