🎧 Ascolta Giorgia:

Caro Quaderno Giallo,

Per il mio confino di 4 giorni la decomposizione prosegue. Nella clausura odo i passi che si susseguono nella danza mortale che mi congiunge ai trapassati. Il ritmo incalzante si trasforma nella ripetizione del mio nome. Giorgia Giorgia Giorgia. Perché ripetono il mio nome? Perché rimbomba nella mia testa come lo sferragliare di un treno in corsa? Perché questo nome? Da quale luogo misterioso arriva? Non ne so nulla. Ho deciso di cercare il significato del mio nome. Per la prima volta nella mia vita. Non mi è mai passato per la testa che potesse esserci un senso per quella parola che risuona alle mie orecchie fin da quando sono nata nei modi più variabili. Giorgina diminutivo di mio padre quando ero minuscola Giorgia imperativo di mia madre da sempre Giorgia Giorgia Giorgia pronunciato dolcemente da Eros nei momenti di intimità Giorgia sussurrato da mia nonna morente Giorgia cinguettato da Claire Giorgia sibilato da Alvaro e Rocco Giorgia pronunciato in modo neutrale e distaccato da me nel presentarmi. Le modulazioni cambiano continuamente, se c’è il sole, se piove, se la persona è arrabbiata o felice, se ha interesse o neppure mi considera, se ricorda un’altra Giorgia. Però il nome preso così, con quella precisa sequenza di consonanti e vocali cosa significa?

È la variante femminile di Giorgio. Deriva dal tardo greco e bizantino Gheorghios a sua volta legato alla parola gheorgos, agricoltore. Il significato del nome è pertanto "contadina". Possiamo dunque dire che Giorgia si traduce in donna che lavora la terra. Giorgio festeggia l'onomastico il 23 aprile in memoria di San Giorgio di Lydda, Giorgia festeggia l'onomastico il 15 febbraio in ricordo di Santa Giorgia, vergine di Clermont. Il colore riconducibile al nome Giorgia è il giallo chiaro. Si dice che la pianta rappresentativa sia invece l’orchidea. Il numero fortunato che viene associato è il 4.


Io che mi aspettavo qualcosa di altisonante… Donna che lavora la terra! Donna di bassa estrazione. Forse devo cominciare a piantare fiori sul balcone per onorare l’origine del mio nome. Se mi raccolgo ripetendo questa frase come un mantra sento che il significato sta altrove. Donna che lavora la terra donna che lavora la terra donna che lavora la terra donna che lavora la terra. Lavorare la terra, ararla, concimarla, seminarla, irrorarla, accudirla, raccoglierne i frutti. Ma non si tratta della terra sul balcone, si tratta della mia terra. Devo finalmente prendermi cura di me stessa e non permettere che altri o gli eventi seminino erbacce nel mio suolo fertile. Devo ararla con la forza della determinazione, devo concimarla con la mia intelligenza, devo seminarla con la mia vitalità, devo irrorarla con la bontà, devo accudirla con la pazienza, devo raccogliere i frutti della temperanza, della compassione e della consapevolezza della mia esistenza, unica, inscindibile dagli altri, sacra.

E devo amarla questa terra come il contadino ama la sua terra perché gli dà la vita, il nutrimento, la gioia.

Il mio nome resta lo stesso, non ho bisogno di sostituirlo con un altro per sentirmi diversa. Devo solo accettare che il mio nome mi è stato donato e devo onorarlo. Nel nome mi è stata indicata la via per attuare un piano a me sconosciuto. Resta identico ma cambia il modo di percepirlo. Come San Giorgio sconfisse il drago e salvò la principessa dalle sue fauci, anche io sono confrontata ad uccidere il mio drago per salvare quella bella principessa dietro cui mi nascondo, una donna che può e deve splendere nella sua forma divina.

Se il mio numero fortunato è il 4 allora sto esattamente nel pieno di una immersione cruciale e di un sovvertimento vitale, 4 giorni di morte in 40 giorni di quarantena.

Mio padre è stato afflitto e perseguitato per tutta la vita da quel figlio di NN Nullum Nomen. Io lo riscatto perché rinasco figlia di NN Nomen Novum.