Mi è venuta la nausea. Da un paio di giorni faccio fatica a mangiare. Non ho l'emicrania quindi non ha a che fare con la mia testa. E neppure la labirintite. Ho provato a fare movimenti bruschi e non mi gira la testa. Mi si è chiuso lo stomaco.
Mi sembra di aver fame ma quando penso a cosa potrei mangiare ho un rifiuto. Credo che abbia a che fare con quello che sta accadendo. Tutta questa ansia per comperare cibo a sufficienza per poi ricordarsi di aver dimenticato comunque qualcosa. Aprire gli scaffali e non riuscire a scegliere cosa mettere in pentola. Gli accadimenti stanno amplificando il rifiuto che ho di me stessa. Non sono mai stata buona a nulla, non sono bella e desiderabile, non sono socievole.
Ho un mio senso dell'umorismo ma lo riesco a estrapolare solo con poche persone. Le altre mi inibiscono. Riuscivo a far ridere mia nonna, mio padre ed Eros. Con lui le battute mi uscivano da sole. Come se una porta del mio cervello può aprirsi solo al cospetto di certe persone verso le quali provo fiducia e sento che mi danno fiducia. Mi piace quando la gente ride e mi piace provocarne il riso perché esce miele dalle loro bocche e i denti si cospargono di stelle. Riesco ad essere molto cinica ma lo sono soprattutto verso me stessa.
Sono ingrassata negli ultimi anni e non riesco a perdere peso. I fianchi si sono riempiti di ciccia cosicché sembro una pera. Aggiungo cotta per la mia età. Ora la tinta nera lascia intravedere i miei capelli grigi stinti, da quando anche i parrucchieri hanno dovuto chiudere i negozi. Non mi strappo più le sopracciglia e ho due cespugli con delle setole da maiale così grosse che potrei ferirmi. E stanno diventando grigie. Sono vecchia. Sì sono vecchia e assomiglio sempre di più a mia madre. E perderò la memoria come lei, e diventerò cattiva come lei, e mi perderò senza più riuscire a ritrovarmi.
Inghiottimi virus. Lasciati inghiottire.