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Mark

︎Totentanz
la quarantena

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Mark

Giorgia, giorno 14

︎


Il vaso spezzato




🎧Ascolta Giorgia:



Caro Eros,

Questa lettera non verrà imbucata perché non so dove tu viva. E non so neppure se tu sia ancora vivo. Le nostre strade si sono incontrate tanti anni fa e si sono poi divise.


Non ho più avuto notizie tue e neppure di Claire. In un sol colpo ho perso le due persone che più mi stavano a cuore. Mamma mi informò che Claire si è sposata con un finanziere. Lei sì che è stata furba ed è riuscita a sistemarsi. Tu ormai non hai nessuna possibilità di sistemarti, hai perso il treno come in tutte le altre cose e d’altronde hai preso da tuo padre non di certo da me.

Non mi ha mai perdonato di aver mantenuto il segreto. Il nostro segreto. E la cosa che mi fa più ridere è che ora potrei andare da lei e svelare il tuo nome e lei dopo cinque minuti l'avrebbe già dimenticato. Non è assurdo il destino? Per una vita intera mi ha torturato perché svelassi il tuo nome e ora in vecchiaia fra poco non ricorderà neppure il mio nome. E che sono una femmina. E che lei detesta le femmine. Non si è addolcita con l’età, ora il nemico è dappertutto.

Scusami sto parlando di lei a te che non l’hai mai conosciuta se non attraverso i miei racconti. Dove sei? Cosa fai? Mi hai mai cercata? Ti sono mancata? Hai mai intuito? Avevi mandato Claire quel giorno a implorarmi, a implorare il mio perdono per te e per lei. E io ho risposto proprio come avrebbe risposto mia madre:

Per me voi due siete morti!


Ora che sono rinchiusa qui in casa e non devo occuparmi ogni giorno di mia madre è come se potessi permettermi di riflettere. E sento che mi escono emozioni forti e piango spesso come una fontana senza riuscire ad arrestarmi. Escono lamenti e il pianto è straziante come il pianto di una bambina abbandonata ad affrontare un grande mondo che non conosce.



Pensavo di riuscire a dimenticarti ma mi hai marchiato con il suono argentino della tua voce, il tuo sorriso disarmante, la tua dolcezza mascolina. Mi hai fatto germogliare come un fiore in un vaso, irrorandomi con l’acqua della tua pazienza, concimandomi con il seme della tua virilità, potandomi con le cesoie della tua saggezza e maturità. Sono fiorita in bellezza, fiducia, gioia di vivere. Poi hai preso il vaso e lo hai scaraventato per terra.

Sono così stanca. Così stanca. Stanca. S t a n c a.

S

t

a

n

c

a